Alessio Barchitta      |      Artwork

Il mio suono è la tua gloria

2020

Lo spazio di Alessio è un altare, luogo ideale di rappresentazione del sacro, spazio in cui l’artista mette in scena i contrasti semantici di questo concetto: sacro come sacrificio, come simbolo di una comunità, come fatto storico inalterabile, come veicolo di fede. Ma il sacrifico porta con sé, oltre che l’idea di purezza, l’inevitabilità della morte, la paura della debolezza, la profanazione dell’ideale. Attraverso un sapiente uso dell’icona dell’agnello, simulacro divino per antonomasia, e feticcio di zucchero nella Pasqua cristiana, Barchitta pone lo spettatore di fronte a una visione distorta della cosa conosciuta spingendolo in definitiva a riconsiderare l’oggetto come qualcos’altro. Dalla base degli agnelli di ceramica smaltata sei cornucopici megafoni trasmettono una traccia dal ritmo ricco e avvolgente realizzato dal producer siciliano Rycott (nome d’arte di Federico Gentile) a partire dalla campionatura di rumori da macello e da carnezzeria, ripetuti e sovrapposti per oltre quattro minuti. Il desiderio di scoprire in questa opera bifronte un significato più profondo dell’apparenza è soddisfatta nel momento in cui l’orecchio presta attenzione all’affilatura dei coltelli, ai colpi sordi della violenza. Inquietudine già anticipata nell’allestimento di questi elementi su uno sterile scaffale in metallo. Crolla così l’ideale del sacro ritornando, ciclicamente, alla macabra consapevolezza del sacrificio.

Testo di Silvia Maiuri

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3 elementi: Terracotta, ingobbio nero, cristallina, diffusore sonoro. 3 elementi: Terracotta, ingobbio nero, crema per calzature nera, diffusore sonoro. Audio a cura di Rycott

44 x 25 x H 19,5 cm
2020