Alessio Barchitta      |      Press


Dopo aver guardato il sole è calato il sipario

Luglio 2022

Dopo aver guardato il sole è calato il sipario, curata da Matteo Galbiati, è una mostra che scrive un capitolo fondamentale, non solo per la storia e l’indirizzo assunto dal Castello del Monferrato, ma anche per il giovane artista Alessio Barchitta [Barcellona Pozzo di Gotto (ME), 1991] che, con questa esposizione, vede prendere forma la sua prima grande personale di taglio antologico in uno spazio pubblico italiano. Grazie alla versatilità del Salone Arturo Marescalchi, ai suoi ambienti ampi ed aperti, capaci di accogliere e garantire un percorso liberamente articolato nella fruizione delle opere, Barchitta ha scelto di collocare otto diversi cicli (di cui uno completamente inedito e realizzato appositamente per l’occasione) dei suoi lavori predisponendoli in un’unica “macchina scenica”


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Studio visit per Panorama

Marzo 2022

Più che di simboli intesi come immagini finite, il lavoro di Barchitta si nutre dei meccanismi di funzionamento del simbolico, intesi come azioni per risignificare il presente. È il caso di alcuni lavori ultimi in cui l’artista sembra attingere ai meccanismi della messa in scena dei riti religiosi, che potrebbero essere a proposito di quella liturgia da intendersi come ufficio pubblico e popolare ancora molto persistente nelle tradizioni odierne del Sud Italia.


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Premio San Fedele

Gennaio 2022

Tra umano e divino – L’avventura della libertà, questo il titolo dell’ultima edizione del Premio Artivisive San Fedele. Lɜ tredici artistɜ affrontano il tema della libertà e del rapporto tra umano e divino, da punti di vista differenti ma ognuna opera sembra voler dare spazio e tempo all’Altro, interrogando concetti come lo sguardo, la cura, la ripetizione, il rito. L’opera vincitrice, Il tuo sguardo mi scioglie di Alessio Barchitta interroga esplicitamente lo sguardo individuale.


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Where Where Where

Maggio 2022

Il progetto Where Where Where risponde alla previsione di Robert Musil secondo cui in futuro l’arte si sarebbe manifestata là dove meno ce lo si aspettava. Quando Alessio Barchitta mi ha parlato per la prima volta della sua idea, mi ha detto che il progetto nasceva dal desiderio di operare in contesti extra-artistici. La prima destinazione era un cratere. Un cratere dell’isola di Vulcano, a 400 metri dal mare. Un luogo insolito, come tutte le tappe che sarebbero seguite.


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OSANNA(!) Alessio Barchitta - spazioSERRA

Aprile 2021

L'apparato visuale di OSANNA(!), realizzato da Alessio Barchitta con del sale blu e bianco, è una composizione geometrica che si adatta agli spazi interni dello spazio espositivo. Quest'ultimo però è solo un aspetto del valore totale dell'operazione, che in linea con il resto della ricerca artistica dell'artista, pone in discussione gli elementi classici della fruizione dell'opera come materia, tempo e spazio.
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OSANNA(!), Alessio Barchitta - spazioSERRA

Aprile 2021

La mutazione che propone spazioSERRA implica una fruizione diversificata e rinnovata ogni giorno facendo quasi da eco alla frenesia e fermento della stazione. OSANNA (!) di Alessio Barchitta incarna perfettamente l’idea del progetto. L’installazione site specific, infatti, si genera, evolve e trasforma in altro scandita da azioni che vengono ripetute creando un cambiamento non controllato e non prevedibile.
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OSANNA(!)

Marzo 2021

L’installazione site-specific è un’OSANNA(!) che si genera, si evolve e si trasforma in altro grazie al susseguirsi di azioni reiterate che creano un cambiamento non controllato e non prevedibile. OSANNA(!) riprende simboli, gerarchie e azioni tipiche delle cerimonie religiose. Se l’officiante e i fedeli non prendessero parte alla liturgia, compiendo ciascuno il suo compito, questa non esisterebbe, parimenti, se non ci fosse l’artista, il curatore, il pubblico, la mut-azione voluta da Barchitta non si realizzerebbe


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Dive in to the ZEITGEIST

Marzo 2021

Siamo lieti di annunciare Dive into the Zeitgeist, progetto espositivo pensato e sviluppato per mettere in relazione le opere di Alessio Barchitta con quelle di Jingge Dong . Mettere in relazione non significa necessariamente –far dialogare- ma partire dalle differenze come valore aggiunto della cifra artistica. Il lavoro di questi artisti testimonia come l'isolamento, talvolta anche prolungato, sia anche una preziosa opportunità creativa , partendo da una sobrietà dei contenuti e dalla capacità di investire nella progettazione anche esterna ai perimetri delle gallerie.


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Cosa c'è oltre le nuvole, parte seconda: il libro d'artista di Alessio Barchitta

Marzo 2021

Si tratta di un cielo che, pagina dopo pagina, fa desiderare di raggiungere un luogo altro, oltre le soffocanti pareti domestiche tra le quali ormai ci siamo fin troppo abituati a essere rinchiusi in un tempo sempre più dilatato e ripetuto. Così, sfogliando questo nuovo lavoro di Barchitta, si ha la percezione di fuggire per un momento dalla monotona e prevedibile realtà quotidiana attraverso una sequenza pressoché identica di frammenti di cielo, che, però, a uno sguardo più lento e attento – in forte contrasto quindi rispetto alla velocità fugace con cui si è abituati oggi a fruire le immagini – si mostrano nella loro piccola unicità, invitando l’osservatore a guardare ancora e acquisirne una maggiore consapevolezza.


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Cosa c'è oltre le nuvole. Alessio Barchitta da Bunkervik

Settembre 2020

In due lunghi e bui tunnel sotterranei si vede il cielo. O meglio si aspira a vederlo. In questo senso, l’operazione artistica ospitata da BunkerVik – Il rifugio delle idee a Brescia e messa in atto da Alessio Barchitta (1991), vincitore assoluto del Premio Nocivelli 2019, attraverso la sua personale I can’t see beyond these fucking clouds è perfettamente riuscita e diventa l’ideale nuovo inizio per lo spazio espositivo cittadino dopo il dramma legato all’emergenza sanitaria e in seguito alla sua recente ridenominazione.


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DISCONTINUO an open studio #3

Settembre 2020

Gli ultimi caldi giorni di agosto si sono conclusi con un evento che in realtà ne conteneva ben tre, possibili tutti grazie alla buona volontà, la creatività e l’ospitalità del collettivo Flock, un gruppo di ragazzi molto eterogeneo e allo stesso tempo desiderosi di condividere tutto. La linea di partenza è uguale per tutti: Barcellona Pozzo di Gotto (ME), il loro traguardo: un’arte contemporanea possibile e in periferia, il percorso: impervio, nessun concorrente ha dichiarato il contrario.


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Testo per il catalogo della XI edizione del Premio Nocivelli

Dicembre 2019
Le stanze del contemporaneo

Quanto un tempo era accessibile a pochi, oggi appare alla portata di molti, se non di tutti. Al contrario, quello che un tempo era in larga parte condiviso oggi è diventato un bene per pochi. Ad esempio, possedere delle puntuali coordinate geografiche è stata una sapienza ristretta ai cartografi e forse ad abili escursionisti, mentre elaborare o conoscere ora una puntuale georeferenziazione, senza sapere nemmeno cosa sia di preciso, è possibilità aperta ai più e senza alcuna necessità e difficoltà di calcolo. Trascorrere a veglia una serata o lunghi pomeriggi per raccontare e vincere la solitudine, raccolti nell’intimo delle stanze domestiche, è stata un’abitudine abbastanza comune fino alla seconda metà del secolo scorso; un’opportunità che invece adesso è diventata un lusso che solo raramente è concesso di vivere.


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Tempo+Materia: l’impressione dell’esistenza

Ottobre 2019

La riflessione di Alessio Barchitta si prende il tempo di cominciare, nel senso che l’esperienza precede la riflessione per poi trasformarsi in azione creatrice. È così già dall’inizio: Alessio studia grafica pubblicitaria per poi andare a Brera e avere successo come pittore realista; si sentiva stretto però in quest’a(m)bito e passa a indagare la materia, ad essere attratto dallo studio del metodo lavorativo di Burri e arrivare a trovare il baricentro della propria ricerca nella parte processuale della creazione. Comincia a indagare l’idea di tempo, a leggere Heidegger e a fare esperimenti con i più vari materiali: la terra, la fiamma, il sale e lo zucchero.


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Le identità dei luoghi

Ottobre 2019

Lo avevamo già “osservato” in altri contesti e avevamo avuto modo di apprezzare il suo lavoro, il cui raffinato concettualismo non si perde nella negativa concettualità di chi si aggrappa al pretesto dell’idea per nascondere l’assenza vera di spunti e contenuti, ma ha ben chiara la dimensione di senso che ogni lavoro deve dichiarare.


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La sicilitudine errante di Alessio Barchitta

Ottobre 2019

Alessio Barchitta, promettente artista pendolare tra Milano e Barcellona di Gotto, affetto dalla sindrome di Ulisse, pluripremiato, con questa prima mostra personale nella galleria milanese Amy-d, raccoglie sotto il titolo di “Fluid like concrete tough like sand”, a cura di Arianna Baldoni, le investigazioni semiserie su cause ed effetti della società fluida nell’epoca della globalizzazione, in cui è profondamente mutato il concetto di abitare, nel vortice di migrazioni epocali e nomadismi personali.


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La potenza del frammento affascina Barchitta

Ottobre 2019

Alessio Barchitta (1991) indaga il tempo e lo spazio. Affascinato dalla potenza del frammento, va alla ricerca di oggetti e luoghi del passato che, intrisi di ricordi, diventano materia con cui creare...


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La casa empatica

Ottobre 2019
Fluid like concrete, tough like sand

Se dovessimo ripercorrere la storia, troveremmo paradigmi inediti che rinviano all’opera di Alessio Barchitta, stabilendo così diverse connessioni efficaci tra il passato e la società fluida che governa la contemporaneità. Ma le origini restano il modello reale e al contempo ideale per la costituzione di un pensiero, sia esso un assioma universale e inviolabile sia invece un sistema utopico cui si aspira da secoli. La forma archetipica custodisce il segreto, l’impronta mentale e psichica. Per questo la mitica “capanna primitiva”, teorizzata sin dalla trattatistica vitruviana è ancora un fondamento, un modello evolutivo dal quale tutto nasce e poi ritorna in termini sempre nuovi, mutevoli, arricchiti dal tempo.


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70 strati sovrapposti

Ottobre 2019

Per il mio lavoro è complesso parlare di orientamento stilistico, è qualcosa di più vicino “all’attitudine”, a un processo evolutivo che di volta in volta pone l’accento su qualcos’altro, ma sempre legato all’opera antecedente. Probabilmente ne consegue una certa coerenza stilistica, ma non è una cosa alla quale faccio particolarmente attenzione. Sono molto legato ai materiali, alla loro consueta funzionalità e sistemazione, allo stesso modo m’interessa riflettere su luoghi e abitudini.


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ARP Art Residency Project

Novembre 2019

Giulia Fumagalli e Alessio Barchitta per l’Italia, Viktoria Nianiou e Salvador Gomez per la Spagna, Zana Masombuka e Grace Mokalapa per il Sudafrica. Il programma di residenze internazionali del Centro Luigi Di Sarro, realizzato con il contributo del MAECI, si rivolge a giovani artisti U30. Cape Town, Granada e Roma le tappe del Talents Exchange, tra Novembre e Dicembre 2019.


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Fluid like concrete, tough like sand

Ottobre 2019

Amy d Arte Spazio Milano presenta "Fluid like concrete, tough like sand" solo show di Alessio Barchitta a cura di Arianna Baldoni ,il progetto fa il punto della produzione artistica di Barchitta.


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Premio Nocivelli

Settembre 2019

Premio Nocivelli: l'oro va all'opera di Barchitta. Il 28enne di Milano ha vinto il primo premio assoluto e la sezione dedicata alle sculture.


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DISCONTINUO an open studio #2

Agosto 2019

DISCONTINUO an open studio #2 è la seconda edizione della residenza d’artista organizzata dal Collettivo Flock, realizzata all’interno dello spazio DISCONTINUO a Barcellona Pozzo di Gotto; luogo che ha ospitato dal 22 luglio gli artisti: Alessio Barchitta, Giulio Polloniato, Luisa Badino, Vincenzo Borrelli.


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Passion for the path of art

Giugno 2019

Passion for the path of art alla Galleria Cardi di Milano, curata da Ilaria Bonacossa, direttrice di Artissima. Dipinti, sculture, installazioni e performance artistiche realizzate da 11 giovani artisti dell’Accademia di Brera. Obiettivo festeggiare i vent’anni di GQ che - con il main partner Cupra - li ha selezionati sulla base dell’affinità delle loro creazioni con i valori della testata e del brand automotive.


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Sometimes Art Fails Everywhere

Giugno 2019

“Il nostro intervento si intitola "Sometimes Art Fails Everywhere” ci racconta Maria Cristina Galli (vice direttrice dell’Accademia) e intende riflettere sui concetti di fallimento, di emergenza e di responsabilità proponendo le opere di giovani artisti che su questi temi svolgono da tempo una riflessione personale all’interno del loro percorso artistico”.


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Five questions for Alessio Barchitta

Dicembre 2018

Alessio Barchitta nasce in Sicilia, a Barcellona Pozzo di Gotto, il 21 giugno 1991. Attualmente vive e lavora tra la sua città d’origine e Milano, metropoli dove ha conseguito, preso l’Accademia di Belle Arti di Brera, un diploma accademico di secondo livello in Arti Visive, indirizzo Pittura. In bilico fra il gesto e la sua negazione, la produzione estetica dell’artista, partendo da una profonda e coinvolgente analisi concettuale, sfocia in una elegante e inaspettata resa pittorica e fisica. Recupero e ricostruzione, materiale e semantica, pongono le opere in un’attualissimo contesto dove l’arte del nuovo millennio è compresa e aggiornata attraverso sensibilità attuali, ricche di futuro e consapevoli del recente passato.


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DISCONTINUO an open studio

Settembre 2018

DISCONTINUO è il nuovo evento organizzato dal Collettivo Flock, completamente differente dai precedenti.Questo è prima di tutto una residenza d’artista - la quale verrà avviata da metà agosto - che si terrà in una location inedita: un palazzo liberty in pieno centro e fruibile per la prima volta. La struttura diviene contenitore di idee, luogo d’incontro, atelier d’artista e due diversi progetti si articoleranno sui due piani della stessa. Il primo sarà occupato dalla presentazione delle residenze d’artista di: Alessio Barchitta Barcellona Pozzo di Gotto, ME) Cecilia Mentasti (Solbiate, CO) e Marta Scanu (Oristano), che vivono e operano a Milano.


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Fuori Brera#2. Milano - Londra A/R

Luglio 2018

La mostra presenta gli studenti del Biennio Specialistico in Arti visive dell’Accademia di Brera selezionati nel 2017 e 2018 per la Residenza per artisti The Fine Art Collective I Accademia di Brera, Bando di residenza ad accesso gratuito, riservato agli studenti del Biennio dell’Accademia di Belle Arti di Brera, la cui finalità è di promuovere il talento giovane in Italia, sostenendo i giovani artisti. A cura di Ilaria Mariotti.


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L'ESCLUSA

Luglio 2018

Se l'opera non prescinde più dall'evento, che la ingloba e la nasconde, l'arte "esclusa" s'impone allo spettatore scomparendo. L'opposizione alla logica dilagante per cui l'opera d'arte esiste se c'è un mercato pronto ad accoglierla, è l'idea dalla quale muove l'Esclusa.


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L'ESCLUSA, tirannia dialettica della visibilità

Giugno 2018

Cosa significa rifiuto per l’escluso? Che forze entrano in campo? Che tipo di consapevolezza e reattività? La negatività del rifiuto può diventare cifra economica? La grande ESCLUSA, l’ARTE, si nega allo show. Nella società del positivo, in cui le cose, divenute nient’altro che merci, devono essere esposte per esistere, il loro valore culturale svanisce a vantaggio del valore espositivo.


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59° Premio Internazionale Bugatti - Segantini

Giugno 2018

59esima edizione del Premio Internazionale Bice Bugatti - Giovanni Segantini presso Villa Brivio a Nova Milanese. In occasione dell’inaugurazione sarà premiato l’artista Franco Guerzoni, vincitore del Premio alla Carriera, e inaugureranno i seguenti eventi: Franco Guerzoni. Pareti, immagini, un po’ di polvere e La memoria della pittura. Omaggio a Franco Guerzoni, due mostre a cura di Martina Corgnati.


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SPATIUM

Giugno 2018

Spatium, curata da Angela Madesani, è la seconda di un ciclo di mostre a cadenza annuale dal titolo Le stanze del contemporaneo. Dopo la mostra del 2017 Chronos, dedicata al concetto di tempo, quest’anno verrà indagato il tema dello spazio e il rapporto creato dagli artisti con i luoghi ricchi di storia e tradizioni in cui sono stati invitati ad esporre.


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SPATIUM

Giugno 2018

Spatium, curata da Angela Madesani, è la seconda di un ciclo di mostre a cadenza annuale dal titolo Le stanze del contemporaneo. Dopo la mostra del 2017 Chronos, dedicata al concetto di tempo, quest’anno verrà indagato il tema dello spazio e il rapporto creato dagli artisti con i luoghi ricchi di storia e tradizioni in cui sono stati invitati ad esporre.


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MONEO / Memoria e Segno

Marzo 2017

La mostra Moneo / Memoria e Segno rappresenta la restituzione finale degli esiti del progetto ideato e promosso da Progetto Contemporaneo, a cura di Francesca Sassu. Racchiude al suo interno le opere realizzate da Aischa Gianna


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Frammentazioni

Dicembre 2017

“Il tempo, nella sua modernità, ha scardinato ogni narrazione unitaria costringendoci ad una visione frammentaria e precaria. Insomma, come diceva Shakespeare nell’Amleto, il tempo è uscito dai suo cardini”. Achille Bonito Oliva Il progetto si propone di offrire un’ampia panoramica sulla tematica della frammentazione come fenomeno dell’attualità artistica, culturale e sociale e allo stesso tempo restituire l’idea di frammento come parte della realtà contemporanea, invitando ad una riflessione estetica, teorica e filosofica.


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Frammentazioni

Dicembre 2017

Un’ampia panoramica sulla tematica della frammentazione come fenomeno dell’attualità artistica, culturale e sociale e allo stesso tempo di restituire l’idea di frammento come parte della realtà contemporanea, invitando ad una riflessione estetica, teorica e filosofica.


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Premio Francesco Fabbri per le Arti Contemporanee

Novembre 2017

Torna anche quest’anno il Premio Francesco Fabbri per le Arti Contemporanee, rassegna giunta alla sua sesta edizione che si prefigge l’obiettivo di valorizzare i linguaggi dell’arte contemporanea andando alla ricerca e alla scoperta degli autori emergenti più promettenti. Promosso dalla Fondazione Fabbri, la fase conclusiva del premio si svolgerà il prossimo 25 novembre presso Villa Brandolini a Pieve di Soligo (TV), con la mostra collettiva curata da Carlo Sala che vedrà protagonisti i finalisti della competizione e la premiazione dei vincitori.


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BAUEN

Ottobre 2017

L'artista siciliano, tra i finalisti dell'ultima edizione del premio CRAMUM tenutosi al Grande Museo del Duomo di Milano a settembre, presenta in questa mostra la conclusione di una profonda ricerca incentrata sul significato di "abitare" e di "casa" oggi. "Bauen" è una parola tedesca che significa costruire e deriva dall’ormai desueto "buan", abitare. Abitare è inteso non come comportamento simile a mille altri, ma come condizione necessaria, derivante da "bin", essere: l’uomo costruisce, abita, perché "è" ed "essendo" ha bisogno di abitare, quale condizione necessaria e non accessoria. L’uomo è in quanto abita.


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Luogo, tempo, durata.

Settembre 2017

Nel lavoro di Alessio Barchitta ogni catena di azioni diviene esperienza, ogni sguardo diventa incontro; il gesto si fa segno, il metodo norma di stile, quasi liturgia, e il pensiero acquista peso nel carico di ogni dettaglio significante.


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Il neobarocco contemporaneo di Alessio Barchitta renderà grandiosa la nostra decadenza?

Ottobre 2017
BAUEN

La storia che Alessio racconta è quella di un giovane che va a cercare fortuna lontano da casa, nella grande città, lottando per crescere senza perdere il forte legame con le proprie origini e con le peculiarità della propria terra. Con questa mostra l'artista torna a casa e sembra ricomporre un primo pezzo di puzzle della sua esistenza.


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La prassi dello Psiconauta

Giugno 2017

La ricerca artistica di Alessio Barchitta parte proprio con lo scopo di invadere il raggio di permanenza delle cose in un momento in cui queste cose hanno già subito dei cambiamenti e ancora ne subiranno.


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BAUEN, la personale di Alessio Barchitta nella sua Sicilia

Ottobre 2017

L’artista è da sempre interessato agli aspetti antropologici e sociali dell’arte contemporanea. La sua ricerca si riflette sull’uomo e sulla sua capacità di mutare, trasformarsi e adattarsi al tempo. Così come le sue opere che godono di vita propria, si slegano dalla creazione e dal creatore stesso per evolversi, cambiare forma e deteriorarsi con il lento scorrere delle ore.


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BAUEN

Ottobre 2017

Ultimi due giorni per visitare, nel suggestivo Auditorium San Vito di Barcellona P.G. (Me), “Bauen”, la nuova personale del giovane e talentuoso Alessio Barchitta. Quest’ultimo (classe 1991), barcellonese ma da tempo “espatriato” a Milano dove vive e lavora, presenta oggi una interessante mostra sul tema, attualissimo, dell’identità e della perdita e del ritrovamento di questa... dei simboli e dei luoghi che possono rappresentarla e soprattutto di come prende forma all’interno dell’individuo.


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BAUEN

Ottobre 2017

“Bauen” è la nuova stupefacente mostra personale di Alessio Barchitta. Stupefacente perché Barchitta si è sempre dimostrato un artista innovativo e originale, capace di creare dal nulla installazioni di rilievo e cariche di significato.


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Limiti-Confini, quinta edizione del Premio CRAMUM

Luglio 2017

Sono stati appena annunciati i nomi dei dieci finalisti della quinta edizione del Premio Cramum che, dal 2012, supporta gli artisti under 35. Alessio Barchitta, Alessandro Boezio, Francesco Casolari, Andrea Fiorino, Marco La Rocca, Giulia Manfredi, Dario Picariello, Pamela Pintus, Diego Randazzo, Sally Viganò, potranno esporre le loro opere al Grande Museo del Duomo di Milano, al fianco di quelle di dodici artisti di fama internazionale.


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Lo psiconauta

Luglio 2017

Le tematiche affrontate dall’artista riguardano gli aspetti antropologici e sociologici della società contemporanea. La sua ricerca estetica parte dall’analisi sulla capacità dell’uomo di piegarsi alla forza del tempo e dello spazio e si sviluppa attorno alla valutazione della società globalizzata, quella della postmodernità, e del suo approccio con la realtà contingente o, al contrario, necessaria.


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A chi parla l’arte contemporanea? Un corto per lanciare il 4° Premio Cramum

Gennaio 2016

Ieri il Museo del Novecento ha ospitato l’anteprima assoluta del corto intitolato A CHI PARLA L’ARTE CONTEMPORANEA? Quattro grandi domande strutturano il progetto video, un cortometraggio dove intervengono artisti, curatori, critici, direttori di musei e giornalisti. “Il corto presenta il punto di vista di 30 persone con 30 idee forti, inevitabilmente molto diverse tra loro. Ciò nonostante alcune parole ricorrono spesso e, forse, sono il punto di partenza per la riflessione che ciascuno di noi dovrebbe e/o potrebbe fare sull’arte oggi: autoreferenzialità, mercato, finanza, pigrizia e ignoranza”.


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Frangit nucem, terza edizione del Premio Cramum

Maggio 2015

Il 12 maggio 2015 l’associazione presentano a Palazzo Isimbardi la Mostra internazionale FRANGIT NUCEM & 3° edizione del premio cramum. Le opere in mostra rispondono al tema di questa edizione è “Cos’è l’arte contemporanea?”. Il progetto, ideato da Sabino Maria Frassà insieme ad Andi Kacziba, è volto a sostenere i migliori giovani artisti in Italia, mettendoli in mostra con 10 artisti di fama internazionale.


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Premio Ricoh, quarta edizione

Maggio 2014

Si è conclusa la quarta edizione del "Premio Ricoh per giovani artisti contemporanei" con la premiazione dei vincitori che si è tenuta lo scorso 27 maggio, alle ore 18.00, presso il prestigioso Spazio Oberdan di Milano. Il Premio, che coniuga arte e responsabilità sociale, è organizzato da Ricoh Italia con la collaborazione degli Assessorati alle Politiche giovanili e alla Cultura della Provincia di Milano, con il patrocinio del Comune di Vimodrone e la collaborazione di Art Relation.


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